Durante il lokdown, l’Associazione Choròs ha cercato in ogni modo non interrompere l’attività e di evitare che la comunità, in cui e per cui ha lavorato in questi anni, perdesse il contatto con l’orizzonte artistico e teatrale. «E’ compito di noi artisti e operatori teatrali interrogarci verso quali nuove forme artistiche e nuove progettualità culturali andare – spiega Maria Grazia Agricola, presidente dell’Associazione Choròs – non possiamo pensare che tutto tornerà rapidamente come nel recente passato. Dobbiamo saper evocare visioni del cambiamento. Metterci in ascolto di storie, emozioni, paure, bisogni e necessità emerse dal confino: molte erano già esistenti e l’isolamento le ha esasperate, altre arrivano dalla difficoltà di ripensare il proprio ruolo nel lavoro, nelle relazioni sociali, in famiglia e in casa».

In questi mesi complicati in cui il teatro e il mondo della cultura sono stati e continuano a essere impediti nella relazione con il pubblico, nascono alcune domande urgenti: come cambierà il panorama della domanda e dell’offerta artistica e culturale? Quali e quante realtà, non solo sopravviveranno, ma riusciranno a elaborare nuove progettualità?
Da qui la necessità di una riflessione capace di ripensare sia la pratica artistica sia il ruolo dei luoghi dell’arte e della cultura: due pomeriggi di studio online per riflettere sulla possibilità rigeneratrice del Teatro e sul suo ruolo nel territorio, insieme a un approfondimento sui Centri Culturali, con importanti interventi istituzionali, di professionisti e associazioni di settore.

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Il seminario sarà trasmesso in diretta Facebook sulla pagina di Associazione Choròs

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